Eva Colombo, Occhi che vedono al buio, capitolo terzo: La rosa del tramonto
( ispirato dalla litografia di Leonor Fini The passenger )
La luce del tramonto è appena precipitata dietro l’orizzonte e tu stai tornando
a casa. Una rosa d’autunno che ha il colore di quella luce sembra l’ultima
scintilla del tramonto aggrappata al bordo dell’abisso. Ti fermi accanto a lei:
vuoi salvarla, vuoi impedirle di precipitare dietro l’orizzonte. Ma il freddo di
una notte di settembre sbuca dal terreno e si strofina contro le tue gambe come
un gatto che ti fa le fusa anche se non lo accarezzi. Ti chini su di lui e ti
accorgi che è come un serpente con occhi di rubino. Il suo sguardo è come un
vino che ti scalda anche se ne bevi soltanto una goccia, è come le foglie
d’autunno che scintillano anche se il sole se ne è andato, è come quel fuoco
sotterraneo che tutto trasforma anche se nessuno lo alimenta. Il freddo di una
notte di settembre è come un serpente che striscia sinuoso verso la rosa color
del tramonto ed i suoi occhi di rubino sono così belli che lei non ne ha paura,
ed i suoi occhi di rubino sono così belli che lei si lascia dolcemente
trasportare nell’abisso dietro l’orizzonte dove la luce del tramonto diventa la
luce dell’alba e le rose d’autunno muoiono sognando la primavera. |