Eva Colombo, Occhi che vedono al buio, capitolo quarto: Il fuoco ed i
fiordalisi ( Ispirato dal quadro di Arnold Bocklin Vestale )
Non posso parlare con voi, il fuoco vuole il mio silenzio perché il suo crepitio
possa risuonare come un’eco che non scorderò mai. Non posso unirmi a voi, il
fuoco vuole la mia solitudine per potermi scaldare con quel calore che salva
dall’assideramento. Non posso dissetarmi ai bicchieri che mi offrite, il fuoco
vuole la mia sete per poter ardere come qualcosa di inestinguibile. Non posso
stringere le vostre mani, le mie mani possono stringere soltanto un mazzo di
fiordalisi che hanno il colore dell’orizzonte dopo una giornata di pioggia. Ma
prima o poi il fuoco mi lascerà andare, quando sarà sicuro di ardere per sempre
nel nero pece dei miei occhi. Allora raggiungerò l’orizzonte fiorito di
fiordalisi dopo una giornata di pioggia e mi disseterò bevendo la pioggia dal
calice dei fiordalisi. |