Eva Colombo, I fiori ed il mare, capitolo sesto: Il libro ed i fiori di
astro marino ( Ispirato dal quadro di John William Waterhouse Destiny, 1900 )
Tengo la notte tra le mie mani come se fosse una coppa blu, ed in questa coppa
il vino ha il colore del mare quando l’alba vi si specchia. Ora è il tramonto e
nella palude salmastra dove sto scontando il mio esilio l’acqua del mare che
ristagna tra i fiori di astro marino è come chi si ritrova imprigionato in un
labirinto ed attende la notte sperando che le stelle gli indichino la via della
salvezza. Tra poco la notte che tengo tra le mie mani come fosse una coppa
trasmuterà i fiori di astro marino in stelle e l’acqua scorrerà lungo i meandri
del canale di marea verso la libertà, verso il mare. Nella terra del mio esilio
nessuno può ascoltarmi, allora ho scritto le mie parole in un libro. Ora che sta
per calare la notte sorseggio il vino che ha il colore del mare all’alba e
sussurro le parole che ho scritto. Domani le pagine del mio libro saranno come
le vele di navi appena salpate. Sospinte dal vento, le mie parole raggiungeranno
la mia terra d’origine. E la mia gente saprà che io sono esistita e che nelle
mie parole io vivo ancora. |