Eva Colombo,I fiori ed il mare, capitolo quarto: L’ oleandro ( ispirato dal quadro di Frederic Leighton Flaming June )
 
Non puoi toccare l’oleandro. Non puoi raggiungere il mare. Non puoi guardare il sole. Eppure tu hai bisogno di accostarti all’oleandro che si sporge dentro il recinto in cui sei rinchiusa. Quell’oleandro ti ricorda una strada che porta al mare, ti ricorda che quando il sole incendia il mare ed il cielo sembra la volta di una fucina e l’acqua è oro fuso pronto a trasformarsi nel diadema che indosserai in un giorno di festa che prima o poi arriverà… tu hai bisogno di essere lì, in riva al mare. Hai bisogno di essere lì e di vedere con gli occhi chiusi un velo arancione che pulsa al ritmo del tuo cuore… il vestito che indosserai in un giorno di festa che prima o poi arriverà. Quel giorno sarai finalmente libera, libera di essere chi sei e danzerai in riva al mare seguendo il ritmo del tuo cuore e le onde non cancelleranno le tue impronte. Quel giorno sarai finalmente libera, libera di cantare la tua verità ed i raggi del sole ricameranno le parole del tuo canto su di una bandiera che non potrà mai essere ammainata. Non ferirti contro le sbarre del recinto in cui sei rinchiusa. Siediti accanto all’oleandro, chiudi gli occhi. Non aver paura, l’oleandro veglia su di te. Non ti sei smarrita, l’oleandro ti indica la via. È un fiore che sa difendersi e sa resistere. Non può essere facilmente colto come qualcosa che capita a portata di mano, non può essere facilmente gettato via come qualcosa di cui non si è compreso il valore. Terrificanti catastrofi non riescono a svellere le sue radici: fiorirà ancora, fiorirà sempre lungo le strade che conducono al mare. Non degnare di uno sguardo le sbarre del recinto in cui sei rinchiusa. Siediti accanto all’oleandro, chiudi gli occhi e volgiti verso il sole. Vedrai un velo arancione che pulsa al ritmo del tuo cuore … e poi vedrai me avvolta in quel velo arancione, addormentata accanto ad un oleandro presso il mare. Sto sognando quel giorno di festa che prima o poi arriverà. Quel giorno tu sarai finalmente libera, sorella: libera di essere te stessa, libera di cantare la tua verità. Ti donerò un diadema che sarà come il sole quando indora il mare ed i lineamenti del tuo viso saranno come un orizzonte che nessuno potrà più ignorare. Ti donerò un vestito di velo arancione che sarà come il sole quando lo guardi con gli occhi chiusi e sai che nessun recinto potrà impedire alla luce di pulsare al ritmo del tuo cuore. Quel giorno danzeremo insieme in riva al mare e le onde non cancelleranno le nostre impronte, e le foglie dell’oleandro porteranno l’eco del nostro canto fin dove può giungere il ricordo… Siediti accanto all’oleandro, chiudi gli occhi. Non aver paura: l’oleandro veglia su di te.