Eva Colombo, Musica per donne d’acqua, Capitolo settimo: Il ligustro di luglio
 
Eva Colombo, Musica per donne d’acqua, Capitolo settimo: Il ligustro di luglio
Cammino da sola lungo un filare di ligustri in fiore, al tramonto. Nei miei grandi occhi castani la malinconia è come l’acqua limacciosa di un fossato che ad ogni gorgoglio sembra sospirare ricordando quand’era pioggia che attraversava danzando il cielo illuminata dal lampo, incitata dal tuono, sospinta dal vento. Un filare di ligustri è un confine che al tramonto di luglio si trasforma in una soglia perché il profumo dei fiori è così intenso da attirare quel che è passato e quel che non è ancora stato ed io sola mi lascio sfiorare dal respiro di tutto quel che vive sempre e che nessuno ricorda o prevede. Sembra impossibile ma c’è stato un tempo in cui una donna come me poteva incontrare un uomo capace di intuire quanta irruente vita scorre in chi accoglie il soffio della vita indistruttibile:
“Pagan baby, take me for a ride. / Roll me, baby, roll your big, brown eyes.”
Pagan baby, Creedence Clearwater revival. In sogno ho saputo che è stata ispirata da me, in un’altra vita. Ma i tempi sono cambiati ed ora sono sola ed in silenzio sogno ad occhi aperti di parlare ancora con un uomo così. Sogno di parlare ancora con te. Guarda: il sole rosso del tramonto di luglio visto attraverso un grappolo di fiori bianchi di ligustro è come un vino che non annebbia ma acuisce la vista. E quando l’ultima brace del sole sarà spenta e l’ombra dei ligustri sarà come cenere io chiuderò gli occhi per un istante e riaprendoli le mie palpebre si spalancheranno come le ali della falena che del ligustro si nutre, Sphinx ligustri, e con un enigmatico sguardo da Pizia ti sussurrerò che quando tutto sembra finire tutto comincia.
“Pagan baby, let me make your name. / Drive it, baby, drive your big love game. / Pagan baby, what you got, I need. / Don’t be savin’, spread your love on me.”
E guardando il riflesso della luna calante nei miei occhi saprai che quella è la falce d’argento con cui mietere il grano d’oro che la tua anima ha seminato quando mi hai amata in sogno e ti sei svegliato sperando d’incontrarmi…
Ma i tempi sono cambiati. Nessuno sa più che quella canzone è stata ispirata da me ed io cammino da sola lungo un filare di ligustri in fiore, al tramonto. E la malinconia nei miei grandi occhi castani è come l’acqua limacciosa di un fossato che ad ogni gorgoglio sembra sospirare rimpiangendo il cielo da cui è caduta.