Eva Colombo, Un giorno in esilio, capitolo primo: La notte del cappello nero ( Ispirato dalla foto di Leonard Nimoy Eye contact, Chicago )
 
Eva Colombo, Un giorno in esilio, capitolo primo: La notte del cappello nero ( Ispirato dalla foto di Leonard Nimoy Eye contact, Chicago )

Stanotte con questo alato cappello nero sono una nera falena che le tempeste estive hanno strappato alla spinosa dolcezza del suo albero d’acacia e scaraventato molti chilometri più a nord, nella Città Ventosa. Stanotte sono una nera falena che cerca la luce e trova il flash della tua macchina fotografica. Per un istante sento che nei miei caldi occhi scuri la luce del tuo flash è come la fredda luce del mattino in cui tu mi lascerai. Non ti inseguirò con il mio capello nero in mano mendicando le briciole del tuo amore, come una falena nera strappata alla dolcezza del suo albero d’acacia non supererò l’inverno. Ora soffio in te il mio respiro insieme al fumo della mia sigaretta e so che il mio respiro nei tuoi ricordi sarà l’ombra scura di un’ospite non invitata, so che il mio respiro nei tuoi sogni sarà il caldo tocco di un fantasma amorevole. All’alba calerò il mio cappello nero sui miei occhi ed i miei capelli ramati fluiranno come un fiume baciato dai primi raggi del sole, ed il mio respiro nel tuo sonno sarà come lo stormire del vento tra le fronde di un albero d’acacia.