Eva Colombo, Occhi che vedono al buio, capitolo secondo: La luna Egemone ( ispirato dal quadro di Remedios Varo To be reborn )
 
Eva Colombo, Occhi che vedono al buio, capitolo secondo: La luna Egemone ( ispirato dal quadro di Remedios Varo To be reborn )
La luna calante sorge prima del sole. D’estate anche Sirio, la stella ardente, sorge prima del sole. Tu sei nata d’estate e con la luna calante, l’ultimo quarto. Ora è notte, è la notte del tuo compleanno e non puoi dormire. Piangi, e non hai la forza di alzare gli occhi al cielo. Vorresti che qualcuno ti prendesse per mano ed asciugasse le tue lacrime, ma nessuno lo fa. Piove, ma sta per smettere. Tra poco Il sole sorgerà e metterà in moto un mondo in cui non c’è spazio per te, non c’è tempo per te. Ma ora è ancora notte, la luna calante ascolta il tuo pianto e ricorda. Si ricorda di te. Se avessi la forza di alzare gli occhi al cielo incontreresti il suo sguardo che brilla tra le nuvole che si vanno diradando. Raccogli le tue lacrime e la pioggia nella coppa delle tue mani e lascia che la luna vi si specchi. Ti accorgerai che è la stessa luna calante che ha ascoltato il tuo pianto di neonata… è qui per te, vuole brindare al tuo compleanno. Bevi dalle tue mani le lacrime e la pioggia che brillano come lo sguardo della luna calante, fallo adesso subito, prima che il sole sorga e prosciughi questa coppa vivente. Bevi dalla coppa delle tue mani e scoprirai che la luna calante brilla anche dentro di te: è la luna che ti ha visto nascere, quella luna calante che gli antichi chiamavano Egemone perché sorge prima del sole. Lei non aspetta che il sole la prenda per mano, non ha paura di uscire col buio. Trova da sola la sua via, e si prende il cielo notturno. Ora hai smesso di piangere e ha smesso di piovere. Gli occhi ti bruciano ma vedono meglio e nel buio che freme al tocco dell’alba distinguono all’orizzonte la stella Sirio ardente come un occhio che dopo aver tanto pianto vede meglio e nel buio trova la sua via. Il sole sorgerà e metterà in moto un mondo in cui non c’è spazio per te, non c’è tempo per te. Nessuno ti prenderà per mano eppure tu dovrai andare in quel mondo, da sola. Il sole ti abbacinerà e tu gli volterai le spalle. Il sole proietterà davanti a te la tua ombra e sarà così scura che sarai costretta a fermarti. Allora chiuderai gli occhi ed il buio delle tue palpebre sarà rischiarato dalla luna Egemone e dall’ardente Sirio, e tu troverai la tua via.